L’Artemisia è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee.
Il suo utilizzo è conosciuto in Oriente già da qualche millennio ed ormai fa parte di quelle piante utilizzate nelle medicine tradizionali cinese e persiana (TCM e TPM).
Tuttavia, parlare di Artemisia in generale significa fare un’analisi approssimativa della pianta. Infatti, nel mondo sono presenti circa 400 specie di Artemisia ed alcune hanno proprietà completamente differenti.
Proprio per l’enorme quantità, è impossibile riassumerle tutte in questo articolo, pertanto verranno esposte alcune tra le più utilizzate sia in Oriente che in Occidente, come estratti in integratori alimentari e fitoterapici: absinthium, annua, capillaris, rupestris, vulgaris.
- A.absinthium. Questa specie è utilizzata molto per il trattamento di problemi gastrointestinali, per la sua attività antinfiammatoria: in particolare, riduce l’espressione di molecole pro-infiammatorie come il TNF-α o di enzimi come l’iNOS (enzima che produce NO, ossido nitrico, implicato nelle infiammazioni). Questo grazie alla presenza di flavonoidi. Inoltre, possiede anche proprietà antibatteriche. Insomma, un toccasana per stomaco ed intestino.
- A.annua. Da questa specie di pianta si estrae una molecola, l’artemisina, che viene principalmente utilizzata nella TCM (Traditional Chinese Medicine, come citato sopra) per il trattamento della malaria. Inoltre, secondo alcuni studi, essa ha dimostrato di avere anche capacità antitumorali, inibendo la mobilità e l’attività delle cellule cancerogene, in particolare della prostata.
- A.capillaris. Questa specie presenta proprietà peculiari, oltre ad altre già citate. Innanzitutto, ha attività antinfiammatoria, poiché riduce l’espressione dell’enzima eNOS (come già visto, enzima endogeno e già presente, da questo la lettera ‘e’, che differisce da quello inducibile, con la lettera ‘i’. Entrambi producono ossido nitrico, NO). Inoltre, sembra avere anche funzione di protezione per il fegato e di soppressione di alcune cellule del sistema immunitario (il che la rende perfetta nel trattamento di malattie autoimmuni). Ma soprattutto, la presenza della Scopoletina conferisce delle proprietà a questa pianta che la rendono ideale nel trattamento della disfunzione erettile.
- A.rupestris. A differenza della capillaris, la rupestris ha attività immunomodulatoria ma inversa: essa infatti favorisce lo sviluppo di cellule del sistema immunitario e ciò la rende un’alleata ideale per chi si vaccina, in quanto potenzia l’azione positiva dei vaccini. Inoltre, grazie alla presenza di sesquiterpeni (tra cui l’acido rupestonico) e flavonoidi, svolge un’ottima azione antivirale ed antiossidante.
- A.vulgaris. L’estratto di questa specie è conosciuto per due proprietà principali: la prima è quella antiossidante, grazie alla presenza di alcaloidi, flavonoidi, saponine, tannini ed altre molecole che svolgono questa funzione; la seconda è quella antibatterica, in particolare contro Bacillus subtilis ed i ceppi di Enterococcus spp.
Come si può notare, la vastità di specie (qui solo 5 sono state descritte) impedisce di associare l’Artemisia ad una funzione specifica. Quello che sicuramente è essenziale fare è rivolgersi ad un esperto quando si tratta di prendere un integratore a base di Artemisia, non tanto per le controindicazioni, quanto per capire al meglio cosa si sta assumendo e quindi per che problematica.
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